Progetto cetacei del canyon di Caprera

Il progetto è una ricerca annuale sui cetacei pelagici che abitano nel Mar Tirreno centrale. È stato attivato nel 2010 dal DIPNET – Università degli Studi di Sassari con la preziosa collaborazione di Orso Diving e prosegue con il contributo del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, in collaborazione con SEAME e con altri gruppi di ricerca (come Oceanomare Delphis Onlus). Il progetto è la prima indagine scientifica dedicata allo studio di delfini e grandi cetacei nell’area del Canyon di Caprera e nelle zone circostanti, al largo della costa nord-orientale della Sardegna.

L’area di studio è una regione altamente produttiva ritenuta essere un hot spot di biodiversità marina, potenzialmente molto importante per i cetacei e altri predatori marini del Mediterraneo. Conduciamo una ricerca da imbarcazione con l’obiettivo primario di indagare la distribuzione e l’utilizzo dell’habitat, parametri demografici, abbondanza, dinamiche sociali, movimenti e tendenze stagionali di sei delle otto specie di cetacei pelagici che vivono regolarmente nel Mar Mediterraneo occidentale e che abbiamo avvistato finora nell’area studiata.

Una balenottera comune riemerge al largo della Sardegna

 

Queste sono: la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il capodoglio (Physeter macrocephalus), lo zifio (Ziphius cavirostris), il grampo (Grampus griseus), il delfino comune (Delphinus delphis) e la stenella striata (Stenella coeruleoalba). Inoltre, vengono raccolti dati su altre specie marine avvistate durante le ricerche, come la tartaruga marina comune (Caretta caretta), la mobula del Mediterraneo (Mobula mobular), la verdesca (Prionace glauca) e su avifauna marina come il raro uccello delle tempeste (Hydrobates pelagicus).

Le ricerche sono focalizzate in particolare sullo zifio, un delfino di medie dimensioni, molto elusivo e sfuggente. Questa specie è estremamente sensibile all’inquinamento acustico, in particolare all’esposizione a impulsi sonar a media frequenza e al rumore generato dall’uomo con le imbarcazioni. L’area è intensamente attraversata dal traffico navale commerciale e sfruttata dalla pesca d’alto mare (sportiva e professionale con palangari e strascici pelagici).

Uno zifio adulto sul Canyon di Caprera nel 2012