SEAME si trova a La Maddalena, isola madre di un arcipelago con numerose isole e isolotti granitici al centro del Mediterraneo occidentale. L’Arcipelago di La Maddalena è Parco Nazionale e parte del Santuario Pelagos per la protezione dei cetacei del Mediterraneo.

Arcipelago

L’arcipelago di La Maddalena, situato nella costa nord-orientale della Sardegna, è costituito da oltre 60 tra isole, isolotti e secche e costituisce uno dei paesaggi considerati tra i più suggestivi al mondo per le caratteristiche rocce, le sue innumerevoli piccole baie, la vegetazione a macchia mediterranea con i suoi profumi caratteristici, le spiagge e gli ambienti marini sommersi.

Le rocce che dominano il paesaggio sono quasi completamente granitiche ed hanno circa 300 milioni di anni. L’isola madre è la più grande, ed è circondata dalle isole minori di Budelli, Caprera, Razzoli, Santa Maria, Santo Stefano e Spargi. Più a sud ne fa parte anche il piccolo ma suggestivo arcipelago di Mortorio.

Si pensa che questo piccolo gruppo di isole sia stato una via di comunicazione fin dall’era neolitica, quando erano quasi completamente collegate fra loro e con la Sardegna grazie al livello del mare più basso. La città di La Maddalena e il piccolo borgo di Stagnali a Caprera sono le uniche aree abitate stabilmente, assieme alla casa del custode dell’isola di Budelli, mentre altre abitazioni nell’isola di Santa Maria e in altre isole minori sono occupate solo nel periodo estivo. Il resto del territorio è totalmente disabitato.

Le spiagge dell’arcipelago di La Maddalena sono considerate tra le più belle del Mar Mediterraneo e insieme ai paesaggi, ai fondali marini e alla trasparenza delle acque, costituiscono una forte attrattiva turistica. La Maddalena è collegata all’isola di Caprera da una diga-ponte, costruita alla fine dell’’800.

La Maddalena

Dopo i primi insediamenti temporanei sull’isola di La Maddalena, fu fondato il primo borgo abitato vicino al mare ed iniziò a crescere. Dopo il 1778 fu abitato dai coloni e in seguito anche da pescatori, che trascorrevano qui parte dell’anno per pescare pesce, corallo e spugne.

Con la crescita del commercio e la forte presenza della Marina Militare, il borgo diventò una caratteristica cittadina sul mare con uno stile architettonico particolare: il genovese di fine ‘800. I vicoli stretti e caratteristici del centro storico si aprono improvvisamente alla vista panoramica sul porto e sul lungomare.

La storia di La Maddalena ha incrociato quella di Napoleone Bonaparte, Orazio Nelson, Benito Mussolini, legandosi più volte ad avvenimenti cruciali della storia italiana e mondiale. L’eroe Giuseppe Garibaldi, dopo essere sbarcato a La Maddalena, scelse Caprera come suo rifugio e sua sepoltura. Oggi La Maddalena ha una popolazione di circa 11.900 abitanti, con un’economia che si sta basando sempre più sul turismo e sull’ambiente.
La città di Maddalena dista circa 2 km dalla costa nord-orientale della Sardegna ed è raggiungibile in traghetto da Palau, in circa 25 minuti.

Caprera

Caprera è l’isola a più alta dell’arcipelago di La Maddalena, con il Monte Tejalone che misura 212m. Ma forse, Caprera è anche l’isola più amata: per i maddalenini è il “polmone verde” dell’arcipelago ed è stata la prima isola ad essere protetta, negli anni ’80, come Riserva Naturale Orientata.

Selvaggia e suggestiva, oltre alla sua bellezza naturalistica Caprera è famosa perché vi è sepolto Giuseppe Garibaldi, “l’eroe dei due mondi”. Garibaldi si innamorò subito di Caprera, nel 1855 ne acquistò metà e vi trascorse gli ultimi anni della sua vita fino alla morte, nel 1882. La sua “casa-museo” è uno dei musei più visitati in Italia, a cui si è recentemente aggiunto il “Memoriale”, un moderno museo multimediale che racconta le gesta internazionali dell’Eroe dei due mondi.

A Caprera sono presenti percorsi e sentieri tracciati dove è possibile andare a cavallo o fare trekking o biking, visitando le spettacolari fortificazioni storiche situate in posti molto panoramici e suggestivi. Questi forti sono luoghi quasi magici, dove tra gli edifici abbandonati, testimoni dei periodi di guerra, la natura riprende i suoi spazi e di notte è possibile contemplare il cielo stellato, quasi in assenza di inquinamento luminoso.

Budelli

Sull’isola di Budelli, nella parte settentrionale dell’arcipelago, si trova una delle spiagge più famose del Mediterraneo, la Spiaggia Rosa. Anche se il suo vero nome è “Cala di Roto”, il nome popolare “spiaggia rosa” si deve alla particolare composizione della sabbia, grazie ai resti scheletrici di un piccolo foraminifero rosa (Miniacina miniacea) che vive sott’acqua attaccato alla pianta marina Posidonia oceanica.

Quando questo microrganismo muore e frammenti dei suoi gusci scheletrici vengono trasportati sulla riva, la sabbia assume un colore rosa, in strisce simili a pennellate su una tela bianca. Questo effetto cromatico della sabbia ha reso questa spiaggia il simbolo del Parco Nazionale dell’Arcipelago La Maddalena. Nel 1964 il famoso regista Michelangelo Antonioni girò una parte del suo primo film a colori “Il deserto rosso” proprio sulla spiaggia rosa, rendendola famosa.

Negli anni ’90 migliaia di persone venivano in estate in questa spiaggia, portando via un po’ di sabbia per souvenir. Per proteggerla dal prelievo di sabbia, il Parco nazionale ha chiuso l’accesso a questa spiaggia, che ora è il sito più protetto di tutto l’arcipelago.
A Budelli vi è anche la spiaggia del Cavalieri, accessibile e una tra le più belle dell’arcipelago. Questa spiaggia si affaccia in un tratto di mare chiuso e dai bassi fondali, chiamato “Porto Madonna”, protetto dai venti da alcuni isolotti e con un fondale molto vario, sabbioso e roccioso, adatto allo snorkeling.

Il Parco

Tutto l’arcipelago di La Maddalena è anche il primo Parco Nazionale della Sardegna e l’unico in Italia costituito da tutto il territorio di un solo comune. E’ stato istituito nel 1994 mentre l’Ente Parco è nato nel 1996. Il Parco Nazionale di La Maddalena è un parco geomarino con una superficie – tra terra e mare – di circa 180 km² (51.34 km² di superficie terrestre e 130 Km2 di area marina) e 180 chilometri di coste.

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena è un sito di interesse comunitario (SIC) in base alla Direttiva Habitat n. 92/43 CE ed è contraddistinto dalla presenza di oltre 700 specie vegetali di cui più di 50 endemiche e numerose specie animali di importanza conservazionistica ed endemiche (es. rettili, anfibi, insetti e aracnidi). L’arcipelago è di importanza globale per alcune specie di uccelli marini nidificanti, come il gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii), unica specie di gabbiano endemica del Mediterraneo, la berta maggiore mediterranea (Calonectris diomedea) e la sottospecie Mediterranea del marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii).

L’ambiente marino sommerso è caratterizzato da alcuni tra i più bei siti d’immersione del Mediterraneo, tra cui la secca di Washington e quella di Mortorio. Il Parco Nazionale di La Maddalena insieme alla Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio recentemente è diventato parte del Parco Marino internazionale delle Bocche di Bonifacio (PMIBB).
Nelle acque del Parco è presente una popolazione di delfini costieri (Tursiops truncatus) che frequenta anche l’area costiera della Sardegna nord orientale e lo stretto delle Bocche di Bonifacio.

Il Santuario Pelagos

L’arcipelago di La Maddalena e lo stretto di Bonifacio sono all’interno del Santuario Internazionale Pelagos per la conservazione dei mammiferi marini, la più grande Area Marina Protetta del Mediterraneo e la prima AMP internazionale di mare aperto al mondo. Il Santuario Pelagos è stato istituito nel 1999 con un accordo tra Francia, Italia e principato di Monaco al fine di proteggere i cetacei in Mediterraneo.

Con “Santuario” si intende un’area protetta, istituita per la tutela di località specifiche o di habitat essenziali alla sopravvivenza o al benessere di singole specie di viventi, o di fauna residente o migratoria, che ha interesse nazionale o globale. Il Santuario ricopre una superficie di circa 96.000 km², costituita da zone marittime situate nelle acque territoriali dei tre stati, e dalle zone di alto mare adiacenti.

Nel Santuario sono regolarmente presenti otto specie di cetacei: la balenottera comune, il capodoglio, lo zifio, il globicefalo, il grampo, il tursiope, il delfino comune e la stenella striata.
Alcune di queste sono residenti tutto l’anno nell’area, altre migrano, spostandosi in altre aree come il Mar Tirreno, sia per alimentarsi che per riprodursi. Le Bocche di Bonifacio, tra le isole di Sardegna e Corsica, sono l’unico stretto presente nel Santuario Pelagos, e separano due bacini, il Mar di Sardegna e il Mar Tirreno.

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